domenica 11 dicembre 2011

Storie di bambini, giovani e donatori


Una mamma che ringrazia
la ragazza che ha ridato
la vita al figlio. Giovani che si
avvicinano al volontariato
e scoprono il grande valore
della solidarietà. Pensieri
e parole che nascono dal
cuore di chi ha fatto propria
la cultura della donazione.
Sono i fatti di straordinaria
quotidianità che, pagina
dopo pagina, scrivono
la vita di ADMO





Un angelo tutto per William

Attendevo presso la piccola finestra che dal corridoio del reparto trapianti si affaccia alle camere sterili. Attendevo il ritorno di Caterina
dopo l’espianto di midollo. Appena diciottenne, si era iscritta all’ADMO ed era stata convocata quasi subito per la donazione: era
infatti risultata compatibile con un bimbo inglese in attesa di trapianto da mesi.
Sorpresa, emozione, gioia. La ragazza era arrivata da un piccolo paese all’ospedale della grande città, ancora incredula per quello
che considerava un evento meraviglioso: avrebbe donato qualcosa di sé, per restituire la salute a una creatura.
Finalmente si aprì la porta della camera dove Caterina si sarebbe fermata per un giorno. L’andatura spedita, il sorriso sulle labbra
erano capaci di dire quello che le parole non avrebbero saputo! “Osservi gli occhi di un donatore - mi aveva detto, un giorno, un
medico - hanno una luce particolare”. Io, quel giorno, avevo davanti a me una persona particolare. “Sono felice” fece capire Caterina
portandosi la mano al cuore. Una felicità facile da conquistare, la sua, perché frutto dell’amore.
Un tipo di felicità che molti - troppi - non sanno e non vogliono incontrare. Eppure nelle sue mani l’uomo ha straordinarie e misteriose
possibilità di bene…
Annamaria Albertini